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il morto 293

che, fatte le spese del viaggio, sarebbero arrivati in America con due scudi in tasca, e che ogni giorno mettevano da parte in una sacca un poco di galletta, per aver qualche cosa da rodere a terra, e non dover chieder l’elemosina, quando non avessero trovato lavoro nei primi giorni. Ne conosceva più d’uno, che per non arrivare in America scalzo, teneva legato intorno ai piedi con un filo di spago quell’unico paio di scarpe in pezzi che gli rimaneva, e ci metteva la testa sopra di notte, per paura che gliele portassero via.

E la senta — soggiunse — ghe xè de quelli che i gh’ha fato tanto cativa vita, che i xè partii tropo tardi, e i va in America a farse soterar. — E m’indicò un contadino sui quarant’anni, seduto poco discosto da lui, col capo scoperto e grondante di sudore, chinato nelle mani scarne, che gli tremavano. Aveva una febbraccia che non lo lasciava mai, presa nelle risaie, e non reggeva più nulla sullo stomaco. Una notte (ma non doveva risaperlo nessuno) egli l’aveva afferrato, che si voleva buttare in mare, e sporgeva giù con tutto il busto di fuori; e dopo d’allora sua moglie non lo perdeva più d’occhio: una disgraziata che faceva più compassione di lui.— La varda ela, che robète! — (Guardi lei, che cose!)