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il mare di fuoco 245

accusava l’altra di bazzicare coi marinai - la notte, l’altra accusava lei d’andar a dormire coi signori di prima. — Voi tutto il bastimento vi conosce! — E voi non vi lava neanche tutta l’acqua del mare! — Il povero Commissario si stillava il cervello per comprendere e per dare delle sentenze giuste; ma comunque giudicasse, gridavano sempre all’ingiustizia. Se condannava una napoletana o una siciliana, questo dicevano: — Già, l’altra è dei paesi vostri. — Se condannava una dei “paesi suoi„ tutte le settentrionali strillavano. — Si sa, quelle ci han sempre modo, e che modo! di farsi dar ragione. — Ed era inutile che cercasse di persuaderle: — Ma sentite, ricordatevi: ieri ho pur dato ragione, perché l’aveva, a una delle vostre parti! — Niente: gliel’aveva data perchè era una bella ragazza, o una donna sola, o perchè perchè: un secondo fine ci doveva essere. E da una parte e dall’altra s’alzava un coro di mormorii: — Già. noi non siamo italiani. — Non parliamo il genovese, noi. — Si sa, ora sono quelli di laggiù che comandano. — Era una cosa che faceva doppia pena, così lontano dalla patria, veder dar fuori in ogni litigio le antipatie di famiglia, sentire con che parole diabolicamente ingegnose si mordevano l’un con l’altro nell’amor proprio