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il passaggio dell'equatore 215


risalto maraviglioso alla sua calda e florida carnagione di creola, e tutta raggiante in viso, come se fosse contenta d’entrare nella metà del mondo ch’era sua; e la signora svizzera che passeggiava per la prima volta col suo antico deputato, senza che alcuno avesse osservato in che giorno e in che modo fosse avvenuta la riconciliazione. Mezz’ora della sua conversazione scucita, sbalzellante, vuota, tutta piccole sciocchezze color di rosa e risatine spostate di sartina brilla, ci persuase che essa era felice d’aver rimesso la sua zampetta bianca nel Parlamento di Buenos Ayres. E pareva anche felice il marito delle sue escursioni professorali fra gli emigranti, poiché stava raccogliendo nuove nozioni geografiche dal Secondo, con una carta marina spiegata sotto gli occhiali. In tutti gli occhi pareva che balenasse una speranza confusa, quale si suol vedere in faccia alla gente l’ultimo giorno dell’anno, come se confidassero tutti di essere aspettati nell'emisfero di sotto da una miglior fortuna di quella che avevano avuta nell’altro.

E l’allegria crebbe ancora a pranzo, dove, eccettuati il garibaldino e la signora della spazzola, che rimase muta e digiuna con lo scopo