d’accidente a decine. Ma il più singolare era che quel viaggio da un emisfero all’altro, il quale avrebbe dovuto persuader tutti della rotondità della terra, forniva invece a molti un argomento in contrario, che li riconfermava nell’incredulità antica, perchè ora vedevano finalmente coi propri occhi che tutto era piano; e c’era poco da rallegrarsi di quelli che parevano persuasi del vero, poichè parecchi di questi s’immaginavano che, passato l’equatore, il piroscafo avrebbe cominciato a discendere, e si sarebbe visto girare intorno al globo come una formica intorno a una palla. E molti anche non credevano a nulla di quanto udivano dire. La mattina, mentre il marito della svizzera (dotato della più incurabile delle stupidità, che è quella, come disse un grand’uomo, che s’è contratta sui libri) andava spiegando l’equatore a un crocchio d’emigranti con una fraseologia scioccamente scientifica che non potevan capire: — ... il focolare elettrico del globo... il regolatore delle evaporazioni dei due mondi... il luogo dove il mare scambia i suoi due sangui... — quelli guardavano con curiosità intorno ed in alto, e non vedendo nulla d’insolito, tornavano a guardar lui di mal occhio, con l'aria di dirgli che smettesse di pigliarli a godere. Ma ciò che