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il dormitorio delle donne | 197 |
volta l’avrebbe cacciata In fondo alla stiva, a farsi rosicchiare dai topi.
La signorina, che aveva ascoltato il racconto senza staccar lo sguardo della ragazza, ripetè lentamente, come tra sè, col suo accento veneto: — E ben, cosa v’ho faeto? — E gli occhi le luccicarono di lagrime.
Il Commissario aveva raccolto qualche notizia intorno a quella ragazza e alla sua famiglia. Era di Levanto. Suo padre, che teneva una botteguccia di non so che cosa, avendo fatto cattivi affari, s’era deciso a andare in America, dove lo chiamava un cugino avviato bene; ma trovandosi senza un soldo, era stato costretto a rimandar la partenza di un anno; e il danaro per il viaggio gliel’aveva messo insieme la figliuola, centesimo per centesimo, vendendo tutte le sue bricciche, assistendo di notte una signora tedesca malata, e stirando di giorno per lo stabilimento dei bagni. Un gran segno nero che aveva sopra una mano, e che si vedeva dal ponte, doveva esser la traccia d’una scottatura.
Fosse per sospetto o per caso, in quel momento essa alzò il viso, e comprendendo che si parlava di lei, si fece tutta di porpora; ma rassicurata dallo sguardo dolce della signorina.