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gli originali di prua | 171 |
i bocchini di ferro, nell’atteggiamento delle bestie all’abbeveratoio, come facevan tutte le altre: poi, vedendo che tornava in qua la signora svizzera, si ritirarono in fretta col capo basso, e scomparvero nella calca. Alcuni emigranti che avevan notato quella scena, ne risero a voce alta, con ironia. La signora bionda, intanto, a un cenno del Secondo, s’era soffermata a guardare la genovese, la cui fama di “bellezza virtuosa„ le doveva già essere arrivata all’orecchio. E mi parve che la trovasse bella. Ma nel suo sguardo ridente e benevolo vidi come balenare una espressione di pietà: la pietà con cui un ardito e fortunato industriale guarderebbe un ricco inetto che tenesse a dormire nella cassa forte un capitale prezioso. Poi se n’andò, salutando con un cenno della mano suo marito, che stava in alto, — sul terrazzino del palco di comando, — a esaminare la struttura del fanale rosso.
Povera genovese! Il Commissario, passando là per verificare la rottura dei bocchini d’un cerniere, mi mise al fatto d’una storia deplorevole. Intorno a quella bella e buona ragazza s’era venuto formando un cerchio d’antipatie e di rancori che non le davan più pace. Tutti gli