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L’OCEANO GIALLO
Arrivato a questo punto, trovo sulla copertina della carta del Berghaus, sulla quale segnavo ogni giorno qualche ricordo, le parole: 11.° giorno, colpo apoplettico spirituale. E mi riviene in mente un fatto psicologico singolare, che seguì in me quel giorno, e che presto o tardi, in una lunga traversata, segue a tutti, credo, passata che sia la prima novità della vita di bordo. Una bella mattina, al primo salire sul cassero, vi piomba la noia sull’anima, inaspettata, come una mazzata sulla nuca: uno scoloramento improvviso d’ogni cosa, un disgusto inesprimibile di quella vita e di quello spettacolo, il senso di soffocazione di chi, addormentatosi all’aria libera, si svegli con le corde al