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sul tropico del cancro |
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vicino all’albero di trinchetto, e in pochi momenti formarsi una folla, di mezzo a cui si alzò uno scroscio di risa e parve che partisse una notizia; la quale rapidamente propagandosi, propagò la risata fino agli ultimi accorsi, e fece accorrer altri da ogni banda; tanto che in breve fu tutto un rimescolio e un ridere dalle cucine al castello di prua. Ma un ridere grasso e sguaiato, accompagnato da uno strizzar d’occhi e da un ricambiarsi di colpi di gomito e di spalla, che diceva aperto la natura della sorgente comica da cui derivava. E tale fu la curiosità destata da quel ridere, che le stesse litiganti, dimenticando a un tratto il loro piato, si dispersero qua e là, per domandare che cosa fosse accaduto. Era accaduto che due pesci volanti, spiccando il volo ad arco sopra il piroscafo e urtando tutti e due quasi ad un punto nelle sartie, erano cascati sopra coperta, e l’uno aveva battuto tra le ruote del verricello, l’altro s’era andato a cacciare a capo fitto nell’incrociatura del fazzoletto da collo d’una ragazza, ma proprio tra i due rialti fioriti, come se avesse avuto l’intenzione di proseguire il cammino. Quando la folla s’aperse, la ragazza scappò a nascondersi dietro al macello, e un emigrante burlone portò in giro il pesce inverecondo, vo-