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produttore che finora tanto dà, e sì poco riceve, se sosterrete la verità del suffragio, se Saragozza e la Spagna vi dovranno un giorno il compimento delle sacre aspirazioni della maggioranza di questo gran popolo che venite a conoscere, allora, forse, vi adornerà un più splendido titolo, che quello di Re. Potete essere il primo cittadino della nazione, e il più amato in Saragozza, e la repubblica spagnuola vi dovrà la sua completa felicità.»
A questo discorso che veniva a significare in conclusione: — Non vi riconosciamo come Re, ma entrate pure fra noi, che non v’ammazzeremo, perchè gli eroi non ammazzano a tradimento; e se sarete bravo, e ci servirete a dovere, consentiremo, forse, a sopportarvi come presidente della Repubblica; — il Re rispose con un sorriso agro-dolce, che voleva dire: — Troppa degnazione! — e strinse la mano all’Alcade, con grande meraviglia di tutti i presenti. Poi montò a cavallo, ed entrò in Saragozza. Il popolo, a quel che si dice, lo ricevette con festa, e molte signore gli lanciarono dalle finestre poesie, corone di fiori e colombe. In varii punti, il generale Cordova, e il general Rosell, che lo accompagnavano, dovettero sgombrargli la strada coi proprii cavalli. Mentre entrava nel Coso, una donna del popolo si slanciò innanzi per dargli un memoriale; il Re, ch’era già passato oltre, se n’accorse, tornò indietro, e lo prese. Poco dopo, gli si presentò un carbonaio, e gli porse la sua nera mano: il Re gliela strinse. Nella piazza di Santa Engracia, fu ricevuto da una sfarzosa ma-