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valenza. | 485 |
bastimenti ancorati, ed esclamò con un accento di desolazione: — Oh! Dio mio! speravo che non venisse! —
Dopo pochi momenti una barca s'avvicinò al bastimento, una figurina bianca, seguita da un uomo avvolto in una cappa, salì in fretta la scala, e mettendo un profondo singhiozzo, si gettò fra le braccia del giovane che le era corso incontro.
In quel punto il nostromo gridò: "Signori! si parte!"
Allora si vide una scena straziante; dovettero separare i due giovani a forza, e portar la donna quasi svenuta nella barca, che si scostò un poco e rimase immobile.
Il bastimento partì.
Allora il giovane si slanciò coll'impeto d'un disperato al parapetto, e gridò singhiozzando con una voce che passava l'anima: "Addio, cara! Addio! Addio!"
La figurina bianca tese le braccia e forse rispose; ma la sua voce non fu intesa. La barca s'allontanò e disparve.
Uno dei giovani mi disse nell'orecchio: — Son sposi. —
Era una bella notte; ma trista. Valenza disparve presto, e io pensai che forse non avrei mai più riveduto la Spagna, e piansi.
Fine.