Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
granata. | 461 |
"Hoy mismo," (oggi stesso) risposero tutte in coro.
"E quanto vale questo mantello?"
"Cinco...." balbettò una.
La vecchia la fulminò con un'occhiata che voleva dire: — Citrulla! — e rispose in fretta: "Seis duros."
Sei duros sono trenta lire; non mi parve molto; e misi la mano al portamonete.
Il Gongora slanciandomi uno sguardo che voleva dire: — Minchione, — e trattenendomi pel braccio disse: "Un momento! Seis duros sono uno sproposito!"
La vecchia gli lanciò un'altra occhiata che voleva dire: — Brigante! — e rispose: "Non posso darlo a meno."
Il Gongora le diede un altro sguardo che voleva dire: — Bugiarda; — e disse: "Andiamo, lo potete dare a quattro duros; alla gente del paese non chiedete di più."
La vecchia insistè, e continuammo per un po' a scambiarci cogli occhi i titoli di minchione, di gabbamondo, di guastamestieri, di bugiardo, di avaro, di sciupone, finchè il mantello mi fu dato per cinque duros; pagai, lasciai il mio indirizzo, ed uscimmo benedetti e raccomandati a Dio dalla vecchia, e seguiti per un buon tratto dai grandi occhi neri delle ricamatrici.
E continuammo ad andare di strada in strada, in mezzo a case di più in più meschine, a visi di più in più neri, a cenci di più in più luridi. E non s'arrivava mai alla fine, e io dicevo ai miei compa-