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granata. 447


Quell’armadio contiene ancora la spada di re Ferdinando, la corona e lo scettro d’Isabella, un messale e parecchi altri ornamenti del re e della regina.

Entrammo nella Cappella, fra l’altare e una gran cancellata di ferro che lo separa dallo spazio rimanente, davanti a due grandi mausolei marmorei, ornati di statuette e di bassorilievi di gran pregio, sull’un dei quali sono stese le statue di Ferdinando e d’Isabella, vestiti dei loro abiti reali, colla corona, la spada e lo scettro; sull’altro, le statue di altri due principi di Spagna; e intorno alle statue, leoni, angeli, stemmi, ed ornamenti svariati, che presentano un aspetto regalmente austero e magnifico.

Il sacrestano accese una fiaccola e accennandomi una specie di botola, situata in dirittura della corsia che separa i due mausolei, mi pregò di alzare il coperchio per scendere nel sotterraneo. Il cicerone m’aiutò, scoprimmo la botola, il sacrestano scese, e io gli tenni dietro giù per una scaletta angusta fino a una piccola stanza sotterranea, nella quale eran cinque casse di piombo, cerchiate di ferro, ciascuna segnata di due iniziali sormontate da una corona. Il sacrestano abbassò la fiaccola, e toccandole con una mano, l’una dopo l’altra, tutte e cinque, mi disse con voce lenta e solenne:

"Qui riposa la gran regina Isabella la Cattolica."

"Qui riposa il gran re Ferdinando V."

"Qui riposa il re Filippo I."

"Qui riposa la regina Giovanna la pazza."