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una battaglia di mondi; e presentava via via dietro una punta alta come una piramide egizia, un rigonfiamento grande come una montagna, e scoscendimenti e rupi a picco e curve lunghissime che si perdevan nel piano. Era notte; lo scoglio disegnava i suoi foschi contorni così netti e recisi sul cielo rischiarato dalla luna, come un ritaglio di carta nera sur una lastra di vetro. Si vedevan le finestre illuminate delle caserme inglesi, i casotti delle sentinelle sulla sommità delle bricche aeree, e qualche incerto contorno d'albero che appariva appena come cespo d'erba sulle rupi più vicine. Per lungo tempo ci parve che il bastimento non muovesse; o che lo scoglio ci seguisse, tanto era sempre vicino e imminente; poi a poco a poco cominciò a rimpicciolire; ma i nostri occhi si stancarono di guardare prima che lo scoglio di minacciarci colle sue fantastiche trasfigurazioni. A mezzanotte mandai un ultimo saluto a quella formidabile sentinella morta d'Europa, e andai a ficcarmi nel mio nascondiglio.


Mi svegliai allo spuntar dell'alba a poche miglia dal porto di Malaga.

La città di Malaga, vista dal porto, presenta un aspetto gradevole, e non privo di maestà. A destra un alto monte roccioso, sulla cui cima e giù per l'un dei fianchi sino al piano, nereggiano le gigantesche rovine del castello di Gibralfaro, famoso per la disperata resistenza opposta dagli Arabi all'esercito di Ferdinando e d'Isabella la Cattolica; e alle