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cadice. | 373 |
disse subito a chi lo voleva e a chi non lo voleva sapere, chi egli era, quant'anni aveva, che cosa faceva, dove andava, e qualcuno anche quante amanti aveva avute e quante pecetas portava nella borsa. Io fui preso per un cantante, e non è strano per chi pensi che in Spagna il popolo crede che tre quarti degl'Italiani campino cantando o ballando o recitando. Un signore, vedendo che avevo un libro italiano tra le mani, mi domandò di punto in bianco:
"Dove ha lasciato la compagnia?"
"Qual compagnia?" domandai io.
"O che lei non cantava colla Fricci al teatro della Zarzuela?"
"Mi spiace; ma io non ho mai messo piede sul teatro."
"To'; allora bisogna dire che il secondo tenore e lei si rassomigliano come due goccie d'acqua."
"Bisogna dir così."
"Scusi, sa."
"Non c'è di che."
"Ma lei è italiano?"
"Italiano."
"Canta?"
"Me ne rincresce: non canto."
"È curiosa! A giudicar dalla struttura del suo collo e del suo petto avrei detto che lei doveva avere una stupenda voce di tenore."
Io mi toccai il petto e il collo e risposi:
"Può darsi, proverò, non si sa mai: due delle