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310 | cordova. |
a Dio! — e prega in silenzio. Tutti i fedeli, toccando il suolo colla fronte, seguono il suo esempio. I mubaliges cantano: — Amen! Amen, o Signore di tutti gli esseri! — Ardente come il calore che precede l'imminente tempesta, l'entusiasmo della moltitudine, rattenuto prima in un silenzio meraviglioso, prorompea allora in sordi mormorii, che alzandosi come le onde e traboccando per tutto il tempio, fanno finalmente risuonar le navate, le cappelle, le volte dell'eco di mille voci unite in un sol grido: — Non v'è altro Dio che Allà! — ......
La moschea di Cordova è oggi ancora, per consentimento universale, il più bel tempio mussulmano, e uno dei più ammirabili monumenti del mondo.
Quando uscimmo dalla moschea, era già trascorsa d'un buon tratto l'ora della siesta, che nelle città della Spagna meridionale fanno tutti, e ch'è una necessità il fare, a cagione dell'insopportabile calore dell'ore bruciate; e le strade cominciavano a popolarsi. Ohimè! — dicevo io ai miei compagni: — quanto sta male il cappello a staio per le strade di Cordova! Come avete cuore di appiccicare il figurino della moda su questo bel quadro orientale? Perchè non vi vestite da Arabi? — Passavano zerbinotti, operai, ragazzi: guardavo tutti con grande curiosità, sperando di trovare qualcuna di quelle fantastiche figure, che il Doré ci rappresentò come esempi del tipo anduluso: con quel bruno carico, con quelle