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barcellona. | 9 |
di villani; dire dieci volte all’ora: “Ci sono!” e pensare che racconterete un giorno ogni cosa; è davvero il più vivo e il più vario dei diletti umani. L’Americano russava.
La parte della Catalogna che si percorre da Girona a Barcellona, è varia, fertile e mirabilmente coltivata. È una successione di piccole valli, cinte da colline di graziosa forma, con boschi foltissimi, torrenti, gole, castelli antichi; e per tutto una vegetazione fitta e robusta, e un verde vivissimo, che rammenta il severo aspetto delle vallate delle Alpi. Il paesaggio è abbellito dal pittoresco vestito dei contadini, che risponde in modo mirabile alla fierezza del carattere catalano. I primi ch’io vidi, eran vestiti da capo a piedi di velluto nero, portavano intorno al collo una specie di scialle a righe bianche e rosse, sulla testa una berrettina alla zuava, rossissima, cadente sulla spalla; alcuni, un par di ghette di pelle affibbiate fino al ginocchio; altri un par di scarpe di tela, fatte a pantofola, colla suola di corda, aperte sul dinanzi, e legate intorno al piede con nastri neri incrociati; un vestire, in somma, svelto ed elegante, e nello stesso tempo severo. Non faceva gran freddo; ma eran tutti imbacuccati ne’ loro scialli, in modo che mostravano soltanto la punta del naso, e la punta del cigarrito; e parean signori che uscissero dal teatro. Non solo per lo scialle; ma pel come lo portano, cascante da un lato, aggiustato in modo da parer messo a casaccio, ma con quelle pieghe e con quegli svolazzi che gli dian garbo di man-