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IV.


Valladolid la rica, come la dice il Quevedo, famosa dispensatrice di raffreddori, era fra le città situate al nord del Tago, quella che più vivamente io desiderava di vedere, benchè sapessi che non ci sono grandi monumenti artistici, nè alcuna cosa moderna notevole. Avevo una particolar simpatia pel suo nome, per la sua storia, e per il carattere, che m’ero immaginato a mio modo, dei suoi abitanti; mi pareva che dovess’essere una città signorile, allegra e studiosa; e non potevo raffigurarmi le sue strade, che non vedessi passar di qui il Gongora, di là il Cervantes, da un’altra parte Leonardo d’Argensola, e tutti gli altri poeti e storici e dotti, che vivevan là quando c’era la splendida Corte della monarchia. E pensando alla Corte, vedevo un confuso avvicendarsi nelle vaste piazze della mia città simpatica, di processioni sacre, di corse di tori, di pompe militari, di mascherate, di balli, tutto il dia-