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della donna e della vanità dell’artista. Ogni momento vi vien la voglia di dirgli: — Ma leviamoci i guanti una volta! — La sua natura corrisponde al suo modo di vestire, che, anche quando è modesto, ha qualche piccolissima cosa che tradisce la ricercatezza effeminata del bellimbusto. Egli è gentile senza dubbio, ma d’una gentilezza che vi tiene in là, come la mano leggiera d’una ragazza che non vuol essere toccata. Vada per lo Spagnuolo, il quale fa sentire la sua superiorità con una vanteria colossale, sballata tanto dall’alto, che vi passa al di sopra della testa. Ma il Parigino vi umilia delicatamente, a colpi di spilla con quel perpetuo sorriso aguzzo di chi assaggia una salsa piccante, facendovi delle interrogazioni sbadate, colorite d’una curiosità benevola delle cose vostre. Oh poveri Italiani, com’è conciato, a Parigi, il vostro povero amor proprio! Se non nominate proprio Dante, Michelangelo e Raffaello, per tutto il rimanente non ne caverete altro che un: — Qu’est ce que c’est que ça? Il deputato pa-