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il primo giorno a parigi 23


a voi vien naturale di rispondere: Eh! lo sapevo. — Così riconoscendo mille cose e mille aspetti, continuiamo a girare, rapidamente, in mezzo a incrociamenti di legni da cui non vedo come usciremo, a traverso a folle serrate che ci arrestino all’improvviso, nelle ombre deliziose del Parco Monceaux, intorno alle grandi arcate leggiere delle Halles, davanti agli immensi «magazzini di novità» assiepati di carrozze, intravvedendo, di lontano, ora un fianco del teatro dell’Opera, ora il colonnato della Borsa, ora la tettoia enorme d’una Stazione, ora un palazzo incendiato dalla Comune, ora la cupola dorata degli Invalidi, e dicendoci l’un l’altro mille cose, e le stesse cose, e con la più viva espansione, senza pronunziare una parola e senza ricambiarci uno sguardo.

Avevo inteso dire che uno straniero a Parigi non si accorge quasi che ci sia l’Esposizione. Baie. Tutto conduce il pensiero all’Esposizione. Le torri del