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emilio zola. 221


da alti cachinni plebei e da grida strazianti di affamati e di moribondi. E malgrado ciò, egli è uno scrittore morale. Si può affermarlo risolutamente. Emilio Zola è uno dei romanzieri più morali della Francia. E fa davvero stupore che ci sia chi lo mette in dubbio. Del vizio egli fa sentire il puzzo, non il profumo; le sue nudità son nudità di tavola anatomica, che non ispirano il menomo pensiero sensuale; non c’è nessuno dei suoi libri, neanche il più crudo, che non lasci nell’animo netta, ferma, immutabile l’avversione o il disprezzo per le basse passioni che vi sono trattate. Egli non è, come il Dumas figlio, legato da un’invincibile simpatia ai suoi mostri di donne, a cui dice: — Infami — ad alta voce e — care — a fior di labbra. Egli mette il vizio alla berlina, nudo, brutalmente, senza ipocrisia e senza pietà, e standone tanto lontano che non lo sfiora neanche coi panni. Forzato dalla sua mano, è il vizio stesso che dice: — sputate e passate. — I suoi romanzi, come dice egli stesso,