Pagina:De Amicis - Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.djvu/126


uno sguardo all'esposizione. 123


quale pretenda da me la descrizione dei così detti «annessi» del palazzo del Campo di Marte, che formano essi soli una seconda Esposizione universale. Sono due miglia di giardini, d’orti, di tettoie, di padiglioni, di case rustiche, in cui ricomincia la serie dei musei e delle officine; e c’è da girar per un mese. Qui si trattengono soltanto gli «specialisti.» La maggior parte dei visitatori non ci va che per rinfrescarsi la testa all’aria libera. Ma là c’è da farsi un concetto di quel che costò la costruzione di quella gran città passeggiera, e di quello che costa continuamente il farla vivere. È una cosa che sgomenta davvero. Bisogna considerare prima il grande lavoro del livellamento, per il quale si smossero o si trasportarono cinquecentomila metri cubi di terra; rappresentarsi l’enorme trincea che serpeggia sotto il palazzo del Campo di Marte, e distribuisce in sedici grandi correnti l’aria addensata dai ventilatori; abbracciare col pensiero l’azione poderosa dei grandi «generatori» che provvedono il va-