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134 un’adunanza popolare nel colosseo.


— Ma senti che bestia!

— Ma guarda....

— Silenzio! — grida il Montecchi; — accordatemi ancora qualche minuto d’attenzione. Sentite. Dopo che uno di voi avrà parlato, io metterò a’ voti l’elenco, nella sua totalità, s’intende; e allora, ricordatevene bene, chi intenderà di approvarlo leverà in alto il cappello....

Tre o quattrocento persone si scoprono il capo.

— No! no per ora! — grida il Montecchi; — ve lo leverete poi; come volete approvare adesso l’elenco se non v’ho ancora letto i nomi?

Risa generali; caldi diverbi fra coloro che si tolsero il cappello e coloro che risero; bisbiglio prolungato.

Il Montecchi: — Vi prego.... un po’ di silenzio.... pochi momenti ancora.... Chi intenderà di approvare l’elenco alzerà il cappello, chi non vorrà approvarlo terrà il cappello in capo. Se ci sarà qualche nome da cambiare, quello di voi che viene qui a parlare lo dirà, e i nomi saranno cambiati. Ma mi raccomando; lasciate leggere tutti i nomi di seguito senza interrompere. Parlerete dopo. Vedete, è l’unica maniera di far presto e bene. Se per leggieri dissensi su questo o quel nome, dovessimo restare un altro giorno ancora senza governo, forniremmo pretesto ai nostri nemici di calunniare il popolo di Roma.

Vivi applausi. — Viva la Giunta! Viva Montecchi! Viva Vittorio Emanuele in Campidoglio!

— Viva!... Ora vi prego per l’ultima volta.... un po’ di silenzio.

Uno di que’ che sono intorno al pulpito alza tanto la bandiera che quasi la dà negli occhi al Montecchi.

— Tien giù quella bandiera! — gli grida il vicino.

— Ma è la bandiera nazionale, sai! — risponde l’altro sdegnato.

— Vedo; ma perchè è la bandiera nazionale devi cavar gli occhi alla gente?

— Guarda il prete!