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— Sua Eccellenza domanda perchè avendo codesta abilità nella mano, Vostra Signoria la porta coperta. Vostra Signoria dovrebbe levarsi il guanto perchè si potesse vedere la mano.

Il complimento era così nuovo per me che non trovai subito una risposta.

— Non è necessario, — osservò l’Incaricato d’affari, — perchè la facoltà risiede nella mente e non nella mano.

Pareva che fosse tutto detto. Ma quando un moro s’attacca a una metafora, non la lascia così facilmente.

— È vero, fece rispondere sua Eccellenza, — ma la mano essendo lo strumento è anche il simbolo della facoltà della mente.

La discussione si prolungò per qualche altro minuto.

— È un dono d’Allà — conchiuse finalmente Sidi-Bargas.

— Avaro Allà! dissi in cuor mio.

La conversazione durò un pezzo e s’aggirò quasi sempre intorno al viaggio. Fu una lunga citazione di nomi di governatori, di provincie, di fiumi, di valli, di monti, di pianure, che avremmo trovato sul nostro cammino; nomi che mi suonavano all’orecchio come altrettante promesse di avvenimenti meravigliosi, e mettevano in gran moto la mia immaginazione. Che cos’era la Montagna rossa? Che avremmo