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il più bel giorno della vita. |
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ventù, ci sono diventato vecchio. Quelle poche consolazioni
che ho avute in vita mia, le ho avute tutte da
voialtri soldati. Ne ho visti tanti entrar coscritti nel reggimento,
ne ho visti tanti partire in congedo, ne ho avuti
tanti amici, tanti che hanno fatta la guerra con me....
Mi ricordo di tutti, li riconoscerei tutti. Io non li vedrò
più; ma penserò sempre a loro, come a gente di casa
mia. E quando andavano in congedo, io li radunavo
sempre, come ho fatto adesso di voi, e li salutavo,
e, a vederli partire, provavo una tristezza come se fossero
partiti dei miei figliuoli. I miei soldati erano tutto
per me: compagni, amici, famiglia. Che bei giorni abbiamo
passati insieme! Che bei campi! Che vita allegra!
Oh, ma adesso che vi conosco, non vi perderò
mica più d’occhio, sapete; no, no; di tanto in tanto vi
vorrò qui, tutti assieme, in famiglia, a discorrere
un po’ di caserma; sicuro! E verrò anche a immischiarmi
nelle vostre faccende di casa. Quando qualcuno
di voi piglierà moglie, io lo vorrò sapere, e gl’insegnerò
io come dovrà tirar su i suoi figliuoli, glieli darò
io i buoni consigli. E gli dirò: fateli crescere con un bel
cuore di soldato i vostri figliuoli, un bel cuore grande
così che, se avranno da mettersi il cappotto, se lo mettano
di buona voglia, e si facciano onore. Non è un
buon figliuolo chi, al bisogno, non sa fare il suo dovere
di soldato, e chi ha fatto il suo dovere di soldato è sempre
un buon padre di famiglia; credetelo, e lasciate
che gridino i tristi e gli svogliati. Appendete il vostro
cappotto al muro nella stanza dove mangiate, accanto
al ritratto del vostro re, e lasciatelo là che i vostri
figliuoli lo vedano e lo rispettino, e se ne tengano
d’avere un padre che l’ha portato e che ha fatto questa
bella guerra che avete fatto voialtri. Io gli volevo bene
al mio cappotto di soldato, e l’ho conservato con tutte