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il più bel giorno della vita. 471

silenzio e in quella solitudine si farà più viva e profonda la tenerezza dei vostri colloqui melanconici, e ad ogni lampo e a ogni tuono vi stringerete in un abbraccio più forte, e parlerete più sommesso e più dolce. E le lunghe sere d’inverno passate fra voi due soli, quieti, sereni, ora discorrendo delle vostre faccenduole domestiche, ora celiando e ridendo con ingenuo e spensierato abbandono, ora evocando i cari ricordi del tempo in cui non vi parlavate ancora: — Che cosa dicesti fra te quella volta? Che cosa pensasti di me quel giorno? — E quelle sere felici in cui, essendo soli, sentirete di non esser più soli, e vi parrà che qualcuno v’ascolti e vi guardi, e proverete per la vostra compagna un sentimento di affetto più delicato e geloso, e a certi suoi moti di sorpresa, a certi turbamenti improvvisi, tratterrete il respiro e interrogherete il suo sguardo, e al rasserenarsi del suo viso palpiterete di gioia e le aprirete le braccia. E quelle notti in cui, destandovi, sentirete alitare e muoversi vicino al vostro capo una creaturina inquieta, e la sua piccola mano cercare il vostro viso, e una vocina lamentevole chiamarvi padre, e due tenere braccia ricingervi il collo. E quelle tante volte che il vostro sentimento di gratitudine per quella dolce compagna, che vi sta sempre al fianco, che vive per voi, che non ha altro bene che voi, che è felice delle vostre gioie, e trema dei vostri dolori, e vi consola, e v’inspira la rassegnazione, e v’infonde il coraggio, e vi fa amare il lavoro, la casa, la pace, la virtù; e soffrendo e pregando esercita con amoroso entusiasmo il suo santo ministerio di madre, e insegna ai vostri figliuoli ad adorarvi, e vi prepara una vecchiezza riposata e serena, dopo aver beata la vostra gioventù di tutto il fuoco della sua bell’anima vergine, appassionata e credente; quelle tante volte, dico, che il vostro sentimento di gratitudine