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358 | una medaglia. |
mente. — La donna scoprì il volto lagrimoso e lo guardò.
Guardate! — ripetè il capitano e si levò il berretto e glielo porse. Essa lo prese facendo un viso di sorpresa e di stupore, lo guardò di sotto e di sopra, girò gli occhi sulle amiche in atto d’interrogare, poi li fissò in volto al capitano....
Il capitano rideva.
— Non c’è nulla che vi riguardi in codesto berretto?
La donna tornò a guardare e mise un grido: — Ah! il suo reggimento! e afferrò con ambe le mani il berretto e lo baciò e lo ribaciò con trasporto, e in un istante affollò il capitano di tante domande, di tante preghiere, di tante dimostrazioni di gratitudine, di gioia, d’affetto, ch’egli ne fu sopraffatto e non potè prima risponderle una parola che la foga della dolcezza non le avesse spossate le forze e interrotta la voce.
— Domani vedrete vostro figlio, — le disse poi. — Egli è in Ascoli, e vi aspetta. —
La buona madre si slanciò per baciargli la mano; ei la ritrasse.... Mezz’ora dopo si rimise in cammino alla volta della città. Aveva lungamente parlato con quella povera donna; ma della medaglia al valor militare non le aveva detto parola.
Appena arrivato in Ascoli, appena entrato in casa, chiamò l’ordinanza. — Eccomi. — Senti bene. — E spiccando le sillabe con gran significazione e segnando gli accenti colla mano, filò un lungo discorso, che l’ordinanza ascoltò cogli occhi spalancati e la bocca aperta. — Hai capito? — Sì signore. — Farai tutto appuntino? — Non dubiti. — Mi fido. — Ed uscì. L’ordinanza lo segui coll’occhio sin sul limitare della porta, stette un minuto sopra pensiero e poi, infilato con una mano uno stivale