di carica. Un altro grido: — Savoia! — Il battaglione
prorompe in un urlo altissimo e si slancia di corsa; non
si vede altro che fumo; un altro scoppio; altri fischi;
avanti, avanti.... Alto! la tromba ha suonato l’alto.
Dove siamo? Dov’è il nemico? Che cosa si fa? Oh che
fumo! Il battaglione è tutto sparpagliato. Ecco una casa.
Par che partano delle fucilate da quella casa. — Attacco
alla baionetta! — s’ode gridare confusamente in mezzo
alle schioppettate; il battaglione si slancia avanti; dove
si va? per dove si passa? Non si vede nulla. Ah! ecco
una porta; dentro in furia a baionetta calata; un cortile,
i nemici, una bandiera; animo, addosso. Intorno
alla bandiera c’è un baluardo di petti, irto di baionette
immobili. I primi, sopraffatti, s’accasciano; sugli altri,
saldi come colonne, la furia assalitrice si arresta, e qui
comincia un tempestare precipitoso di colpi che si sentono
e non si vedono; le baionette s’incrociano e si urtano
risonando acuto; scricchiolano i fucili spezzati; urli
orrendi soffocati nella strozza, e gemiti tronchi che assecondano
i conati dei colpi; le armi si drizzano, la mischia
si chiude, i combattenti vengono a corto; si forma
un gruppo confuso degli uni e degli altri, stretti, pigiati,
faccia contro faccia; impugnano le baionette, si
afferrano alla gola, incrocicchiano le braccia e le gambe,
si avvinghiano e si divincolano, cadono, risorgono, pallidi,
ansanti, co’ denti serrati, le teste scoperte e sanguinose;
l’uno sente dell’altro il frequente e infuocato
anelito sul viso; ad ogni tratto una faccia illividisce e
un capo si arrovescia all’indietro colle pupille stravolte;
il terreno è coperto di caduti; il gruppo attorno alla
bandiera è rimpicciolito; l’alfiere ha toccato una baionettata
nel petto. — A te! — grida con voce morente;
un altro ha afferrato la bandiera. Intanto si combatte
da tutte le parti della casa. Si sentono grida lamente-