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mente lungo la via per cui doveva arrivare, e quando in fondo a quella via, lontano lontano, avrete scorto un punto nero e un nuvoletto bianco di fumo e vi avrà percosso l’orecchio uno squillo di corno, signora, che cosa avete sentito nel cuore? Ciò che sentivamo noi là, beando gli occhi su quelle torri sospirate... gridando quel caro nome....

La signorina ebbe un fremito.

— Erano lassù tutti e quattro i battaglioni del reggimento — continuò l’ufficiale. All’improvviso, si sente un alto grido, tutti i soldati balzano in piedi, gli ufficiali comandano: — Al posto!, — le compagnie si riformano, e tutti zitti. Un altro grido, e tutti gli ufficiali ripetono: — Baionette in canna. — E tutti e quattro i battaglioni inastano le baionette, e poi di nuovo silenzio. — Cosa c’è? Cos’è stato? — tutti si domandano. Sopraggiunge l’aiutante del colonnello a cavallo, s’avvicina al nostro maggiore e gli dice qualcosa nell’orecchio. — Avanti! — il maggiore grida. Il battaglione si muove, oltrepassa la sommità del monte, scende la china dalla parte del nemico. Tutti que’ di dentro, io fra i quali, allungano il collo e protendono il capo a destra e a sinistra per veder dove si va; ma non si riesce a veder nulla; la prima compagnia ingombra la vista. Mi volto indietro, e vedo gli altri battaglioni che ci seguono da lontano a lento passo. Tutto ad un tratto, trovandosi l’ultima compagnia sopra un rialzo di terreno, intravvedo in lontananza, tramezzo agli alberi, un movimento, un luccichìo.... Nel punto istesso sento un terribile scoppio, e acutissimi fischi a destra, a sinistra, ai piedi, sul capo, e grida strazianti a pochi passi da me, e lontano una gran nuvola di fumo bianco, e poi un grido poderoso: — Attacco alla baionetta! — Il battaglione disordinato e confuso si slancia avanti a passo