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150 | il coscritto. |
E si rimise a leggere il giornale accanto alla finestra. Il coscritto continuò a guardarlo in aria di stupore, poi chinò la testa, pensò qualche minuto e cominciò a scrivere adagio adagio.
Dopo un quarto d’ora, l’ufficiale domandò: — Siamo vicini a finire?
— Finito, — rispose il soldato tutto contento.
— Leggi.
— Leggere?
— Già. —
Si vergognava.
— Leggi, ti dico. —
Si dispose a leggere.
— Ma dimmi prima: hai scritto la verità? Sei stato sincero? Hai detto proprio quello che pensi e quello che senti? —
Il soldato si pose una mano sul petto e alzò gli occhi al cielo.
— Leggi, dunque. —
Cominciò a leggere:
- «Caro padre.
Sono arrivato al reggimento e ci fecero subito tagliare i capelli e poi ci vestirono. Quel signor ufficiale del nostro paese che tu sai come si chiama l’ho veduto quest’oggi nel cortile e abbiamo parlato insieme più d’un’ora. Non si mangia da signori, si sa; ma a far da mangiare per tanti è difficile farlo bene, e poi l’appetito non manca, basta fare il suo dovere. I superiori sgridano; ma non sono mica tutti cattivi, chè anzi c’è dei soldati che si sono fatti ammazzare per salvarli, e non volevano lasciarli neanche morti nelle mani dei nemici. C’è anche dei soldati che