Pagina:De Amicis - La vita militare.djvu/12

4 una marcia d’estate.

naso. Gli occhi, offesi dalla luce soverchia, o si figgono immobili sull’orma del compagno che precede, o errano qua e là avidamente in cerca di un rigagnolo, di una fonte, di... di un pantano, anco; purchè si potesse mitigare questo foco infernale che ci brucia le viscere... Oh la sete! E qui s’affacciano alla mente alterata immagini varie e confuse di caffè altra volta (quando si era felici!) frequentati; si vedon là gli avventori sorbire lentamente dei grandi bicchieri di birra spumante, gelata; si vedono delle fonti d’acqua viva sgorgare, spumeggiando, da una roccia; se ne sente il mormorio, se ne vede lo splendore cristallino serpeggiare e perdersi fra l’erbe.... Oh poterlo raggiungere! — Arrivato alla tappa, beverò tanto da morire! Volerò subito al caffè, vuoterò una bottiglia di un fiato, due, e se non basta, tre...

E si va, e si va. I canti sono cessati; il dialogo morto. Uno scherzo forzato scocca qualche volta dalle labbra dei più vigorosi; indarno; è accolto con glaciale silenzio. Si marcia taciti taciti. Molti che erano alla testa, ora, zoppicando, si trovano alla coda. I più forti che erano alla coda, eccoli, senza che se ne avvedano, alla testa. Le compagnie si confondono — Al posto! per Dio! al posto! Gli è il modo di marciare codesto?... — Non dan retta; è lo stesso che predicare ai muri. — Ohelà! voi! perchè vi fermate? Avanti, animo, su. — Tenente, non mi fido. — Niente, niente; levatevi; avanti... Inutile; egli già dorme. — Serrate, voi altri, laggiù. Animo. Oramai non c’è che poco.

— Oh sì, c’è poco! — Dicono sempre così. — Intanto non si fa mai alto. — E il brodo di questa mattina era acqua. — E il prestito non l’hanno ancora dato. — E con questo sole, ci potevano far partire un po’ prima. — E alto intanto non si fa mai, — e il brodo... — e il prestito...