e stirati con una pazienza degna di miglior causa? Forse che si commette a lui l’invenzione o il disegno degli edilizi? Egli deve saper fare una cornice ad una casa, e perciò stabilire giustamente la sua altezza, la sporgenza o aggetto, dando grazia al profilo secondo lo richiede il bisogno; una casetta, un pozzo, una cisterna, un forno, un camino, le armature varie dei tetti e delle vòlte, delle scale e loro costruzione. Devo saper calcolare la quantità di materiale richiesta in un dato lavoro, valutarne la spesa, presentare una perizia o uno scandaglio di spesa. Non vi ha scuola, tra le tante che abbiamo, dove gli sia dato d’imparare tutto questo, per quanto sia poco. Sa copiare gli ordini architettonici, sa copiare bene il disegno della facciata di un tempio greco o romano; ma quale utile ne ricaverà egli, che non dovrà mai costruire templi nè greci nè romani o che, pure ritraendone lo stile in qualche edificio, lo farà macchinalmente sotto la vigile direzione di un architetto?1 Mettetelo invece a fare una scala,
- ↑ Ci valga l'autorità di un giudice competentissimo, il prof. cav. Giusti, dell'Istituto professionale industriale di Torino. Incaricato dal Ministero di un'ispezione nelle scuole industriali del Regno, osservò in quasi tutte, come egli ci disse, operai che venivano esercitati a ritrarre da bellissimi esemplari di disegni d’ornato, mascheroni, foglie, mensole, capitelli, ecc. Confessando di aver trovato non poche di queste copie (fatiche di molti mesi) eseguite con