Pagina:De Amicis - La mia cara Italia.djvu/76


— 74 —

non con repugnanza ch’egli obbedisce alla necessità di abbracciarla. Di qui l'incontentabilità del suo stato, l’irrequietezza del suo spirito, la mala voglia che genera gli odii e le turbolenze civili; si noti poi che molti mancano di mezzi per provvedere libri, compassi, carta e quanto fa bisogno: talché diventano il tormento dei loro compagni e degli insegnanti; a questi si uniscono i deficienti per capacità e volontà, in modo che agli esami molti sono i rimandati che ripetono per anni le classi, finché non sono licenziati per anzianità e per liberarne la scuola. Quale possa essere il loro grado d’istruzione è ben facile immaginarlo. Questo poi è certissimo che si va per tal guisa di giorno in giorno moltiplicando il numero degli spostati con danno infinito della società.

Indi l’accusa data alle scuole tecniche di sottrarre un grande numero di braccia all’opera feconda delle professioni meccaniche, per moltiplicare con eccesso deplorevole e funesto il numero degli impiegali. Oggi tutti vogliono essere impiegati; è il fine, l’ambizione di chiunque sappia, non diremo qualche cosa, ma leggere o scrivere appena: vera e terribile crittogama, che isterilisce tutte le amministrazioni dello Stato. Qualche tempo fa l’amministrazione delle Ferrovie adriatiche pubblicò un concorso a 120 posti designando tre sedi d’esami: Milano, Verona e Venezia. A