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però che si potrà giungere a un indiscutibile miglioramento se il Governo vorrà fare alcunché in lavoro di queste nostre care arti.
In Italia abbiamo, è vero, dei buoni maestri, ma essi sono pochi.
In Italia abbiamo dei giovani di grande ingegno, abbiamo dei giovani che studiano, abbiamo dei giovani che pazientemente lavorano.
Perchè non si pensa a incoraggiarli con delle gare a premio, dove essi possano concorrere con entusiasmo, non solo per la materialità del benefizio, ma più ancora per l’amore e la gloria dell’arte?
Lo comprendo, il Governo è male in finanze, non può e non deve spendere, ma se un ammalato è grave, dunque per il risparmio di una medicina si deve lasciar andare al Cimitero?
Si muova il Governo, pensi e faccia un po’ più per le arti belle e per quanto possiamo tutti diamoci la mano, affinchè queste arti risorgano.
Scrivo questi pensieri nel giorno di Pasqua. Gli Angeli della Risurrezione, partano dalla mia cameretta, vadano a bussare agli usci profani dei Ministri e loro consegnino il voto mio, di vedere cioè risorgere la pittura, la scultura, l’architettura.
Se le Loro Eccellenze non volessero riceverli, si giovino Essi delle loro qualità incorporee, penetrino allo stesso modo nei loro gabinetti, sconvolgano il loro studio, facciano come fanno i dimostranti della