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ma a questa mania si pretese che anche le lettere e la poesia avessero da seguire l’influsso della politica.
Ma qui il gravissimo male della politica nei nostri studi non si arresta a manifestazioni più o meno platoniche, ma nelle frequenti agitazioni universitarie si scese e si scende perfino alle vie di fatto.
Ricordo con vera compiacenza che frequentando io l'Università di Genova dove tenea cattedra di Matematiche l'illustre Canonico Antonio Costa, un giorno, in momenti di urli e di fischi, che da molti studenti si facevano a un professore, egli, amatissimo da tutti, adunò quella turba agitata e disse loro:
— Cari giovani, potrete avere oggi ragione; ma se vorrete fare grande la Patria, mai portate nelle scuole la politica, studiate e quando uscirete da questa Università, con i vostri diplomi di laurea, potrete allora essere utili cittadini nella politica, ma per giungere a questo, bisogna avere un buon fondo di sapere acquistato con ordine e tranquillità, addivenuti uomini conoscerete la verità di questo mio avviso e mi ricorderete se non con affetto almeno con benevolenza.
Dopo vent’anni che egli pronunciò queste sue parole è veramente con grande affetto che ricordo il chiarissimo maestro e pubblicando il suo prezioso avviso, rendo omaggio a uno dei miei più cari amici che sparirono dalla terra.
Potessero queste sue parole essere comprese da