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civiltà, come, ad esempio, l'Inghilterra e l’America settentrionale, e troverete che colà si alimenta nelle scuole il sentimento religioso1.

Com’ella vede, riveritissimo Signore, io mi astengo dagli argomenti prettamente religiosi, che sono pure rilevantissimi, ma che torse non si apprezzerebbero bene dagli oppositori dell’istruzione religiosa, e chiudendo questa mia lettera.... mi limiterò a riferire alcune parole di un grande inge-

  1. In una relazione rassegnata al Re d’Inghilterra il 29 febbraio 1834 da Commissari incaricati sulla legge dei poveri, essi dicono: esser convinti, che il più importante dovere della legislatura è quello di provvedere pel miglioramento dell’educazione religiosa e morale degli operai. Il Governo Prussiano, di cui tanto si parla oggi tra noi, introducendo l’istruzione obbligatoria nell’Alsazia-Lorena, stabilisce pene severe contro gli scolari che trascurassero di frequentare l’istruzione religiosa. — Vedi l’art. 13 del decreto del Governatore Generale dell'Alsazia, 18 aprile 1871.

    Anche il primo Console Bonaparte sentiva la grande necessità dell'insegnamento religioso nelle scuole, quando nel 5 giugno 1800, indirizzandosi al Clero della città di Milano, così ragionava: «La nostra società non può sussistere senza morale: non c’è morale senza Religione; non v’è dunque altro che la Religione, che dar possa allo Stato un appoggio saldo e durevole. Una società senza Religione è come un vascello senza bussola; un vascello in tale stato non può nè accertarsi del suo cammino, nè sperare di raggiungere il porto. Una società senza Religione, sempre agitata, perpetuamente scossa dall’urto delle più violenti passioni, prova in sé tutti i furori di una guerra intestina che la precipita in un abisso di mali e che prima o poi ne adduce infallibilmente a rovina» (Vedi Almanach des catholiques pel 1801).