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È lo stesso Dio che li anima, è lo stesso Dio che li fa combattere da prodi, è lo stesso Dio che a loro serba la palma della vittoria.

È vero le Dame Italiane che furono sempre le prime a rispondere alla voce della carità adempiono premurose a questa opera santa; è vero uomini di rispettabilità somma coadiuvano le nostre Dame, ma questa alleanza benevola mi piacerebbe vederla crescere nei suoi aderenti, vorrei che in essa potessero sorgere campioni fervorosi, come il Tenente Generale Conte Genova Thaon de Revel, comandante di corpo d’annata in posizione ausiliaria.1

Quest’uomo che la storia ci addita come un valoroso soldato, quest’uomo che il suo Re lo stima e lo ama, quest’uomo che Milano lo proclama esemplare, che la nobiltà tutta lo dice cavaliere perfetto, quest’uomo che la Carità fece d’oro il suo cuore, non potrebbe avere più numerosi seguaci?

Nel 1893 il figlio del Generale, tenente di cavalleria, morì e nella chiesa di San Marco a Milano si celebrava l’ufficio funebre per l’anima sua.

Recatomi in quella chiesa osservai il desolato padre che mi commosse alle lagrime.

  1. È presidente del Comitato Lombardo per le Missioni Italiane.
    Benemerente di questa Società a benefizio delle Missioni Italiane è certo anche primo fra tutti il Senatore Cav. Fedele Lampertico, uomo che a virtù e ad una azione energica unisce una modestia ammirevole.