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avea perduta la Fede e odiava la patria. A lui parlai di Dio, ricordai a lui il dovere di amare l’Italia, ed egli prostrato ai pie’ del Crocifisso mi promise di mutarsi in buon cristiano e in buon cittadino.

Chi era quell’uomo?

Mai potei conoscerlo, so solo che a quel monastero si era presentato con un altro nome e che la sua identità la manifestò segretamente al Cardinale.

Una sera di estate mentre i miei fratelli ed io eravamo alla campagna, un prete, con pochi peli di barba, sul mento, pallido come un cadavere, andò alla casa di mio padre a Genova.

Le persone che vi erano a custodia, avendo avuto ordine di non ricevere alcuno, rimandarono il visitatore con la scusa che i loro padroni erano a Pontedecimo.

Due giorni dopo il mistero era chiarito.

Il sacerdote Paolo Maria Barone, per sette anni missionario nella Cina, affranto dalle fatiche era stato costretto a ritornare alla terra nativa.

Amicissimo del nostro istitutore1, appena sceso dal vapore di mare, avea voluto rivedere il vecchio amico e per questo si era recato dove poteva trovarlo.

Riavutosi nella salute, quell’eroe della fede e della civiltà, oggi, per avere glorificato Dio, onorata la

  1. Il fu Canonico Professore Giuseppe Carpi, uomo di sapere nelle scienze e nelle lettere.