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pace alle turbe che minacciavano, e riuscì a portarle ad obbedienza alle leggi?

Viva il nostro Arcivescovo Sanfelice, intesi gridare a Napoli; viva il nostro Arcivescovo Celesia, ascoltai a Palermo; viva il nostro Arcivescovo Dusmet, udii ripetere a Catania.1

Questi applausi che spontanei uscivano dal popolo non erano prova che i Vescovi sono i veri benefattori della patria?

Se fossi ministro, innanzi a certi denigratori dei vescovi inviterei il Dottor Luigi Pastro, un noto patriota emigrato se volete, anche reduce delle galere di una volta, già stato condannato a morte, amico dei clericali, come il diavolo è amico dell'acqua santa.

E quest’uomo anticlericale, vi direbbe che la sua opinione intorno ai Vescovi è benevola. Vi racconterebbe che egli, Luigi Pastro, constatò come il Patriarca di Venezia Domenico Agostini, per dare tutto ai poveri si era indotto a mangiare fagioli riscaldati e semplice pane.

Paolo Fambri, vi aggiungerebbe che questo pane non era già il pane intatto venuto dal forno, ma bensì erano i tozzi di pane che restavano sulle tavole dei seminaristi.

  1. Questo Arcivescovo morì il 5 aprile di quest’anno lasciando gran rimpianto in tutti i partiti, perchè come santamente visse, così santamente morì.