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lere o no frequentarono le Università e che sono a capo dello Stato vi è da sperare sinistramente per il nostro avvenire.

Non è molto, un senatore mi diceva: Io ogni sera mi corico con ansietà per il domani, perchè, dove andremo se così si regge l’Italia?

Infatti che cosa si può attendere da governanti che calpestano tutto quanto vi è di più venerato per una nazione, la sua religione?

Facciano pure questi uomini!... ma si ricordino che scristianizzate le masse, queste, con la ferocia delle belve sapranno finire i responsabili della loro rovina.

A questi uomini che stanno in alto, sapendo che la mia voce vi arriva senza autorità, dedico le seguenti righe dovute a un ingegno del foro italiano, a una illustrazione della città di Genova, l’avvocato Vincenzo Capellini.

«Mano alla scure», egli dice, «per distruggere, e mente e coscienza per riedificare.

«Avete all’operaio tolta la Fede e la Religione — il razionalismo incredulo, coll’Autorità di Dio ha fatto crollare ogni sanzione e guarentigia dell’Autorità umana. E voi, Governanti, dovrete bensì ripristinare la prima per riacquistare il prestigio e la forza che ha oramai perduta l’altra. E voi, giornalisti liberali non potete, a fil di logica, ripudiare gli effetti da voi deplorati senza deplorare ed abbandonare le cause che li hanno prodotti.