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esploratori, le verdeggianti colline, dove ci ritiriamo per i calori estivi, i prati indorati dal frumento, il mare che ci unisce alle più remote terre, che ci accoglie alle sue spiaggie o per sollazzo o per rinfrancarci nella salute esile, non formano essi come il suolo sul quale Dio passeggia sovrano?

Dovremo noi, in modo particolare, disconoscere Dio, mentre è Lui che fece dell’Italia una terra invidiata, e quasi sorella del Paradiso?

Noi siamo di Dio, da Dio, per Dio, così leggo sfogliando il trattato sopra l’educazione pubblica di Diderot.

L’autore dell’armonia delle cose scrive

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A Dio sospira il cuore; in Dio respira.
L’ombra, la luce, l’ora mattutina,
Il vespero, la terra, il mare, il cielo,
La tempesta, il sereno, l’alternate
Stagioni dell’anno, ad invisibili
Altezze pingon della mente il volo;
E l’uom preghi o bestemmi, affermi, o neghi,
Sempre quel Nome dentro il cuor gli suona.

Augusto Conti in questi versi cantando così mirabilmente l’esistenza di Dio non ci dice che fu inspirato da Dio?

Dio esiste ed è tempo a tutta carriera di ritornare a Lui.