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a giustizia, saranno il riflesso delle Vostre aspirazioni, a benefizio di tutti gli Italiani che voi amate e dai quali siete riamato.
11 mio Governo viene a Voi con la massima fiducia.
Egli sa che la virtù Vostra, esaltata, migliorerà il popolo italiano.
Egli conosce che la sapienza Vostra, additata a maestra nel bel Paese, disperderà le tenebre dell'errore.
Egli sa che la carità Vostra apprezzata, sarà apportatrice di pace fra le diverse classi sociali.
Egli sa che la potenza Vostra, renderà per riflesso stimata e potente la Nazione.
Padre Santo, nella figura Vostra quasi immateriale, Dio vi conservi per anni ancora lo spirito Vostro sano, vigoroso. Esso dirà ai flaccidi, agli ignavi, cervello e di cuore che l’esistenza e la santità di Leone XIII han diritto all’ammirazione ed all’augurio1.
Questi sentimenti, Beatissimo Padre, mi tengo onorato di esprimervi per incarico del mio Augusto Sovrano e per volere del popolo.
Don Luigi che avea ascoltato con attenzione, mi soggiunse: Il vostro discorso corre, e corre bene;
- ↑ Questo ultimo sentimento fu tolto dal giornale Il Pensiero di Nizza, 9 marzo 1891.