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rovinoso. Ecco la megalomania in cui fu insuperabile l'on. Crispi. Nella politica interna, ossia nell’amminislrazione dello Stato, si ebbero due momenti distinti: uno quello delle spese fastose: l’altro quello della disorganizzazione morale delle amministrazioni. E qui fu un eroe Agostino Depretis, un fìsiocratico della politica interna, che rese proverbiale sotto di lui, il lasciar fare e lasciar passare.

«Queste le due cagioni precipue della cattiva finanza: cagioni esterne, perchè le intime, le cause universali sono molte e varie, e stanno in un altro ordine di idee e di fatti. Il rimedio al problema finanziario per quanto riguarda la politica è uno solo o lampante: la riduzione delle spese militari. Ma per ciò che riflette l’amministrazione vi sono i rimedii di indole morale, quali sarebbero la giustizia e l’onestà nell’amministrazione, cose che il processo Pinto-Chauvet e la relazione del Comitato dei Sette ci dimostrano con documenti umani essere affatto sconosciute nel mondo dirigente. E sonvi poi quelli di carattere organico, cioè un nuovo ordinamento amministrativo, una ripartizione più ampia di affari e di funzioni alle amministrazioni locali o regionali, un concetto amministrativo dove fossero divise le attribuzioni: le generali, politiche, militari e costituzionali allo Stato: le amministrative, nel senso stretto della parola, quelle riguardanti lavori pubblici, pesi locali, affari circoscritti, devolute ai corpi amministrativi regionali.