Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 104 — |
Oh, come erano cari i suoi bambini! A lui saltellavano attorno, quasi amorini discesi dal cielo a far festa all'uomo innamorato del bello.
Sono a parlare di Milano, a discorrere del gusto, mi trovo in mezzo ai fiori del maggio, come non potrò accennare al gusto squisito che sente il nobile Cesare Calchi-Novati, milanese, nel dipingere i suoi fiori?
Io credo giustamente siano egli ed il Ripari i campioni del vero modo di sentire la bellezza della natura, e vi assicuro che visitando alcune volte lo studio del nobile cortese mi trovai entusiasmato.
Già è una lode meritata nella capitale lombarda: il buon gusto parte dal sentire del suo popolo, e, cosa strana, molto parte dai suoi intraprendenti signori.
Io conosco Milano, e con franchezza dirò che la ritengo la città prima d'Italia.
In essa il bello è apprezzato e l’artista tenuto in più riguardo che altrove.
I Milanesi che sanno fare da loro senza chiedere la carità a nessuno, del loro gusto ripetono le chiare prove.
In questi mesi essi prepararono le Esposizioni Riunite, risultato splendido di una volontà ferrea di voler rialzare il sentimento morale, artistico e finanziario del loro paese.
Io voleva visitare quei locali ove sorgono le diverse mostre, volea vedere il castello visconteo, ma