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In quelle sale, dove quel perfetto gentiluomo volle adunare tante bellezze artistiche, pare abbia desiderato immortalare il suo architetto.

Infatti vi si ammirano due scale che sono due trovate felici e di un gusto elegantissimo.

A comodo di quel palazzo, era necessaria una nuova scala che dalla prima sala portasse ai piani superiori, ma si riscontrava difficoltà grave perché non potendola elevare dalla parte esterna, bisognava fare la costruzione interna, cosa che avrebbe deturpata l'estetica di quell'ambiente.

L’ingegnoso conte Alemagna non si perdette di animo e riuscì allo scopo in modo meraviglioso.

Ideò una grandiosa scala a chiocciola che chiamò Trivulziana, la difese con ornamenti in ferro graziosissimi e lasciò credere fosse essa come nascosta da una grande tenda di stolta a fiorami, mentre quella altro non è che semplice muro.

L’altra scala tutta a legno d’oro, nasce dallo studio del cortese e brillante principe Giorgio, e conduce alla sua camera, con mossa così elegante che sempre invidierò al giovane patrizio di esserne il possessore.

Visitaste mai, il palazzo dei nobili Fratelli Bagatti-Valsecchi in via del Gesù?

Quei signori, che non so se siano più ricchi di censo che di gusto artistico, si edificarono quella dimora che è prova essere essi architetti celebratissimi.