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80 | Avventure di terra e di mare |
vedendo che mi guardavan tutti la borsa che portavo a tracolla, con l’idea, forse, che ci avessi dei danari, cominciai a prender paura e a tremare, e per prevenire una violenza, l’apersi, perchè ci guardassero: non c’era che le patenti e un po’ di pane e di salame. Quelli non fiatarono. Mi tranquillai un po’; ma ecco che la notte si leva una burrasca; un mare d’inferno; i pescatori si credettero perduti; io mi gettai in fondo alla barca, e mi raccomandai l’anima, certa di morire; furono quattro ore di terrore e d’angoscia disperata. Per fortuna, il legno fu sbattuto su certe secche, dove s’aspettò che aggiornasse. All’alba il tempo mutò. Ma non avevo più il coraggio di proseguire sul mare, che mi metteva orrore; mi feci sbarcare a terra, e sola, immollata da capo a piedi, e sfinita di forze, attraversato un bosco senza incontrare anima viva, andai a raggiunger la corriera che mi portò alla città vicina, dove mi dovevan condurre i pescatori. Qui mi credetti alla fine delle mie tribolazioni; presi la strada ferrata, arrivai a ***, corsi all’ufficio del provveditore, fui ricevuta bene, anche troppo.... Dunque? Qual’è la mia nuova destinazione? Angeli del paradiso! Era un villaggio a poche miglia dal paese che avevo lasciato! —
Perchè l’avevan chiamata, allora? Perchè farle fare inutilmente quel viaggio della dannazione? Dio mio, il perchè era facile a indovinarsi. La fama delle sue piccole avventure aveva stimolato la curiosità; l’avevan fatta venire per vedere il suo frontespizio; e le avrebbero forse dato un posto più vicino se avessero trovato la persona corrispondente all’immaginazione, o l’arrendevolezza in armonia col desiderio. Non rispondendo essa abbastanza alla prima condizione, e punto alla seconda, se ne doveva ritornare. E s’armò di santa pazienza e ritornò. Per arrivare al nuovo villaggio, dove pochi anni prima avevano ammazzato il sindaco a coltellate, non c’era strada: essa v’andò in groppa a un mulo, che ogni poco cascava, per un sentiero orribile, fiancheggiato di precipizi. Rischiò più volte di sfracellarsi il capo; arrivò al paese con le mani in sangue. Vi trovò una scuola con le finestre senza impannate, con un soffitto a travi, pien di topi, e un alveare in un muro, da cui volavan le api sulle alunne. Ci stette molti mesi. Non le pagarono lo stipendio