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72 | Avventure di terra e di mare |
a una vecchia curva sotto un enorme carico di letame; la quale gl’indicò una casetta appartata, davanti a cui egli si soffermò sorridendo. Era una casa tanto piccola, che non vi sarebbe potuto abitare più d’una persona, e doveva esser stata costrutta apposta per la maestra, perchè aveva una certa eleganza di forma, le imposte verdi, e sola della borgata, l’intonaco. Sul davanzale della finestra a terreno, guernita di tendine bianche, c’erano dei vasetti di fiori.
Quando fu a cinque passi dall’uscio, vide apparire alla finestra due occhi neri e una bocca aperta.
— Mio cugino! — disse una voce di contralto.
— Son io — rispose il maestro.
E subito s’aperse l’uscio e saltò fuori una ragazza grande e bruna, che gli stese una mano, tirando indietro l’altra, in cui teneva un pezzo di pane e mezz’ovo sodo; e gli domandò con tre diverse intonazioni di voce: — È lei? Sei tu?... Oh che piacere ho di vederti!
Dopo cinque minuti parve al giovane di aver sempre avuto domestichezza con lei. Ma era mutata affatto: alta, magra; aveva la vita lunga e un po’ arcata, gli occhi scuri e profondi, le mani robuste, la bocca grande, i denti grossi e bellissimi, i capelli neri arruffati, una parlantina spedita, il fare d’una direttrice di collegio risoluta e affaccendata.
— Ti sei deciso finalmente! — esclamò. — Dopo cinque mesi! Ci hai pensato bene! Non t’avrei più riconosciuto. Hai l’aria d’un professore di latino. Che caso di rivederci qui! Desineremo insieme. No, — soggiunse, spingendolo sotto un piccolo capanno, coperto a mezzo di fagioli, mentre egli faceva l’atto d’entrare in casa; — in casa subito, no: sanno tutti che aspettavo mio cugino; ma non basta. Eh! ho dovuto metter prudenza. Scappo e torno.
Tornò con una donna, a cui diede ordini per il desinare. Pochi minuti dopo si sentirono le strida d’una gallina sgozzata. Sedettero sotto il capanno, dove c’era una tavola rustica, con due sgabelli. La conversazione s’aggirò dapprima sui casi di famiglia. E benchè rimestassero delle memorie dolorose, il giovane provava un sentimento nuovo di conforto a sentir quella voce amica, a veder quel viso che gli ricordava l’infanzia,