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44 Garasco

dei fatti suoi, incominciò la sua lezione. Ma quella provocazione villana lo lasciò turbato per tutta la mattinata, e pensieroso per tutto il giorno, come se fosse il preannunzio d’altre infinite che lo aspettavano, il primo chicco d’una gragnuola che gli avrebbe poi coperto la strada.


UN NUOVO NEMICO.


Non andò molto, infatti, che scoperse un nuovo nemico. Venne una mattina all’ora dell’entrata una piccola merciaia, con un viso giallo di pinzocchera, a lagnarsi con lui in tono risentito, che il suo figliuolo non si portava bene in chiesa, e che in famiglia, per la minima cosa, sacrava come un indemoniato. E concluse, con uno sguardo espressivo: — Capisce, signor maestro, io non vorrei che questo ragazzo mi venisse su senza religione! — Il maestro, che sentì la botta, si piccò, e mandò fuori la donna, dicendole ch’egli non tollerava che gli venissero a insegnare il suo dovere, e che quanto alla religione del figliuolo, si rivolgesse al viceparroco, da cui gli alunni si confessavano. Ma sospingendola verso l’uscio, vide dall’altra parte della strada la serva del parroco, che l’aspettava, con un viso ardito. — È lei che l’ha mandata, — pensò, e gli rivenne in mente lo scherzo del segretario sulle aspirazioni della Perpetua all’ispettorato. — E dite a chi v’ha mandata, — soggiunse allora, — che invece d’immischiarsi nella scuola, badi a lavare i piatti. — Gli prese poi un peggior sospetto, che quella andasse attorno da un pezzo a metter su i parenti degli alunni contro di lui, e per accertarsene, curioso anche di sapere che genere di mosse offensive potesse temere un maestro dalla “base d’operazione„ della cucina parrocchiale, ricorse anche questa volta alla maestra Strinati, pensando che non dovesse essere molto innanzi nelle sue grazie l’antica “confidente„ dell’assessore. E la maestra, con quattro delle sue forbiciate, le ritagliò del personaggio un ritratto, che fece morir nell’ilarità le sue inquietudini. Quella vecchia sguattera