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Il marito misterioso 211


Fu uno scompiglio generale. Tutti balzarono in piedi, il sindaco si buttò verso la finestra, le signore scapparono nel salottino, gli altri accorsero fuori. Ma la maestra era già in mezzo alla piazza, dove ricominciò a gridare: — Voglio giustizia! Voglio che mi rendiate il mio pane! Branco di camorristi! Schiume di canaglia! Ladroni del comune!

Il garzone della farmacia, il pretore, due o tre altri le si slanciarono contro; quella fuggì: la inseguirono girando per la piazza oscura come se giocassero a mosca cieca: comparvero intanto dei lumi a varie finestre, uscì gente dalle case; e per qualche minuto, sopra al mormorio dei curiosi che accorrevano, si continuarono a sentir le grida della maestra: — Il mio pane! Giustizia! Tutti ladri! — fin che, come Dio volle, un carabiniere riuscì ad afferrarla e a condurla in pretura, dove le presero le convulsioni. Subito, lì all’aria aperta, le autorità tennero consulta, e trovando che il meglio che si potesse fare, per salvare il decoro comune, era di considerar la Bargazzi come “alienata„ non presero altra deliberazione che di farla accompagnare al vicino comune di Cupia, dove aveva una sorella: dopo, si sarebbe veduto. Il medico biondo fu incaricato della faccenda: la maestra, caduta dopo quelle furie in uno stato di prostrazione malinconica, si lasciò persuadere ad andarsene in sua compagnia; e la mattina seguente “l’ordine regnava a Bossolano.„


IL MARITO MISTERIOSO.


Questo fatto spiacevole diede occasione a un altro avvenimento che fece un assai più vivo senso nel paese. Due giorni dopo, uscendo dalla scuola, il Ratti vide la maestra Marticani, che veniva, come di solito, a prender il suo ragazzo; ma con un viso e un passo, che annunciavano una risoluzione presa e una notizia da dare. Quando gli fu dinanzi, infatti, gli disse: — Viene mio marito, — e quasi le mancò la voce, come se avesse annunziato un mutamento del mondo. Ripreso fiato, spiegò come la scena avvenuta due giorni

Il romanzo d’un maestro. — II. 14