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tesimi all’anno. Come mai, diceva il geometra, l’agente delle imposte aveva avuto il coraggio d’imporre a quel maestro lire otto e quaranta di tassa di fabbricati, riducendogli così il guadagno a undici lire e trentacinque centesimi, che è quanto dire a diciotto soldi al mese, incluse le spese di restauro?

A lui pareva una mostruosità: eppure era vero.

Ma l’ispettrice interruppe la risposta dell’esattore, dicendo che non voleva che si parlasse di quelle miserie in presenza del maestro Ratti e della signorina Riccoli. Essa aveva qualchecosa di più consolante da citare, una festa bellissima celebrata la domenica scorsa nel comune di Piana; della quale una sua amica le aveva fatta per lettera una descrizione commovente. C’era là il maestro Vittorio Lauri, un vecchio vicino agli ottanta, che da quasi cinquant’anni insegnava nel paese, con lo stipendio di seicento lire; e con quello stipendio aveva tirati su sette figliuoli, quattro dei quali eran maestri. Il ministero dell’istruzione pubblica gli aveva decretata la gran medaglia d’argento, incaricando di portargliela l’ispettore del circondario. Era stata una solennità senza esempio per il comune. Tutti e sette i figliuoli erano presenti. Le signore del comune avevano dato a ciascun alunno un piccolo oggetto, una tabacchiera, una penna d’argento, un portafogli, matite, libri, da regalare al loro maestro. L’ispettore, presentando la medaglia al vecchio, che piangeva dalla commozione, l’aveva baciato, e tutti avevan dato in uno scoppio d’applausi. Il maestro era stato accompagnato a casa come in trionfo, preceduto dai suoi scolari schierati, circondato dai figliuoli, seguìto dalla folla.... — Ah! che peccato non aver visto! — esclamò la signora, e porgendo la lettera dell’amica al maestro: — Gliela regalo — gli disse, con la voce del cuore; — le farà bene il leggerla quando avrà dei dispiaceri nella sua carriera.


Quando poi non c’erano sul tappeto quistioni amministrative o fatti di cronaca rurale, i discorsi finivan con ricader sempre sul nuovo edificio scolastico, che veniva su lentamente. Quel benedetto edifizio, di cui s’erano fatti, rifatti e discussi tre disegni diversi, era pure un grande aiuto in quella scarsità di soggetti di