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La scuola nel teatro 153

che vi si mettesse pure il crocifisso, e ne mandò uno nero enorme, il quale fu sospeso per una corda all’architrave del proscenio; ma siccome penzolando fin quasi nel mezzo del telone, veniva ad attraversare il corpo d’una grossa ninfa seminuda, che v’era dipinta, con varie altre, a sfacciati colori, e i ragazzi ne facevano il chiasso, risaputolo il delegato, ordinò che fosse tolto di là, e appeso a un muro laterale. Qui il povero maestro fu costretto a far scuola fino a tutto gennaio, e poichè in questo mese si davan nel teatro delle feste da ballo notturne, entrandovi la mattina all’ora della lezione egli ci trovava tutto seminato di bucce d’arancia e di carte di caramelle, che i ragazzi leccavano, e quell’aria che sentiva ancor la folla in calore e lo stravizzo, lo turbava e l’umiliava. In buon punto, a rilevargli l’animo, gli fu annunziato che la distribuzione dei premi si sarebbe fatta il primo di febbraio, e che egli era incaricato di pronunciare un discorso.


Il sindaco, per solito, aveva tanto in uggia quella funzione, che non ci compariva nemmeno; ma quell’anno s’era deciso ad anticiparla e a intervenirvi per gelosia d’una descrizione pomposa pubblicata dal Popolo, d’una nuova grandezzata del sindaco di Stazzella, il quale aveva fatta la distribuzione dei premi in un grande tepidario vetrato del suo giardino, in mezzo a una profusione principesca di fiori e di piante rare, di cui il corrispondente diceva miracoli. — Egli ha fatto la festa in una serra, — disse il sindaco Lorsa; — io la farò in un teatro. — Era una cosa originale: a Stazzella il teatro non ce l’avevano. Egli medesimo ripartì ad uso di premi un fondo di libri che il conte suo antagonista aveva regalato una volta al municipio; fra cui c’era una Storia dei Cento anni del Rovani, legata in rosso; della quale, senza saper che fosse, egli destinò il primo volume al primo premiato di 3.ª e l’altro al secondo. E invitò tutte le autorità e molti suoi conoscenti, anche dei comuni vicini. Ma essendo caduta una gran nevicata, pochissimi vennero. Nondimeno, poichè era la prima volta che leggeva un discorso in pubblico, il maestro salì sul palco scenico con molta commozione. Aveva messo insieme una